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Follow: Recensione Giocata

Follow è uno Storygame di Ben Robbins, l’automa autore di GDR che potreste aver conosciuto attraverso i vostri scaccosissimi e capitolanti imperi in Kingdom, o nelle vostre divagazioni temporali con Microscope. In occasione di Play 2020 è sempre  Space Orange 42 (come già per Microscope), a localizzarlo in Italia, per mano dell’ormai inarrestabile Helios Games.
Si tratta di un gioco di ruolo masterless a ruoli simmetrici, senza preparazione ed adatto asingole sessioni (anche se, come vedremo, è possibile una struttura episodica) per 3-5 giocatori.

Una Compagnia ed una Missione

Follow parla di un gruppo di persone messe di fronte ad una missione determinante per i loro destini. Nella vostra partita parlerete, tramite le Sfide, di come la vostra missione volge al successo o al fallimento e di quale  prezzo, questi ultimi, esigono dalla compagnia; affronterete come il perseguire della Missione si intrecci o scontri con i desideri principali di ogni singolo protagonista e lungo la strada li perderete, o verrete traditi da uno o più. Il sottotitolo del gioco, “un gioco sul giocare di squadra e cadere a pezzi”, è un’ottima istantanea di quello che troverete in questo prezioso pacchetto.

avengers assemble

Un Sistema di Storie e centinaia di ambientazioni

Il sistema di gioco non si presenta con un’ ambientazione univoca, quanto più come una struttura narratologica che può venire applicata a situazioni diversissime. Potrete sicuramente giocare “La Compagnia dell’Anello”, ma anche “Sons of Anarchy” oppure “La Leggenda degli Uomini Straordinari”.

All’inizio di ogni partita i giocatori saranno chiamati a scegliere una Missione, ovvero uno scenario con una propria ambientazione, obiettivi, archetipi di personaggi e Sfide. Si tratta  di scenari rigiocabili a più riprese, dal momento che prevedono una serie di domande tematiche che rendono ogni partita diversa. Questo è in effetti uno degli obiettivi di design dichiarati da  Robbins proprio nelle sue battute finali.

La Compagnia dell'Anello

Fan della Compagnia, oltre che dei Protagonisti

Proprio come le serie sopra citate in cui il protagonista non è mai assoluto, anche in Follow le storie saranno corali e condivise, piuttosto che legate ai singoli Personaggi. Ogni partecipante avrà un Personaggio Principale ed uno Secondario e tutti insieme formeranno il Cast per giocare le varie scene della Missione.

I Personaggi Principali sono più strutturati e, in particolare, hanno volontà che potrebbero cozzare con la Missione o gli altri membri della Compagnia.
I risultati delle Sfide (ognuna compone uno dei 3 “atti” della nostra Missione), poi, prevedono la possibilità di perdita o tradimento da parte di un personaggio ed è il gioco stesso a suggerire di scegliere il Personaggio che ha brillato di più in quel capitolo: proprio come spesso accade anche nelle serie Tv, i personaggi fanno una brutta fine quando hanno completato il proprio arco narrativo.

Sons of Anarchy

Scene e Risoluzioni

Ogni Sfida viene esplorata con una scena per Giocatore in cui, oltre al suo Personaggio principale, sono presenti i personaggi principali o secondari degli altri giocatori.
Una particolarità delle scene è che non devono essere incentrate sul conflitto né essere risolutive: si tratta di scene di preparazione, discussione e stesura di piani. In questo Follow è molto simile ad una tragedia greca in cui l’azione al centro della vicendaavviene fuori dalla scena e riportata nel gioco attraverso i racconti dei personaggi. Il gioco permette ai giocatori di aggiungere Conseguenze ad ogni scena, che vanno a coprire proprio questi eventi.

Le vere sorti della sfida vengono invece decise tramite una votazione segreta a mezzo di pietre di diversi colori e la  successiva estrazione di una di queste da un sacchetto. Si tratta di un sistema di risoluzione molto punitivo, ma al contempo molto tematico: è estremamente probabile che la Sfida fallisca o che qualche Personaggio muoia se anche solo un giocatore inserisce un voto negativo – proprio come un piano che fallisce perché una sola persona rema contro.

Follow-up alla prima Sessione

Dopo tre Sfide il gioco giunge ad un Epilogo in cui i giocatori devono mostrare se i propri Personaggi ritengono che sia valsa la pena di lottare per la Missione. Nulla però vi obbliga a fermarvi alla prima sessione, dal momento che avrete essenzialmente giocato l’ arco narrativo di quello che succede nella stagione di una serie tv e nulla vi vieta di giocarne la seconda – è abbastanza semplice farlo. L’ultimo capitolo del gioco è proprio dedicato a questo e spiega come si possa costruire una vera e propria campagna impostando un grande Obiettivo finale e perseguirlo, sera dopo sera, con Missioni correlate.

Orange is the new Black

Follow me, you can follow me! (cit. Muse)

Follow è un GDR che ho particolarmente apprezzato e che difficilmente rifiuto di giocare, sia per la sua struttura pick-up and play che per la versatilità dei toni a cui si presta. 

Lo stile lineare e preciso della scrittura di Robbins, il nostro automa preferito, rendono l’approccio a Follow molto naturale e  di facile consultazione. Dal punto di vista grafico si ripropone quella pulizia minimalista propria di tutti i suoi giochi (forse reso necessario dall’assenza di un’ambientazione univoca) che è una ventata d’aria fresca e un invito a lanciarsi nella storia senza cinture di sicurezza: non c’è modo di sbagliare se giocate con intento e volontà. 

Credo che la maniera più semplice di intavolare una partita sia sfoderarlo all’indomani del finale d una serie tv che tutto il gruppo ha apprezzato ed usare il gioco per “celebrarla”, personaggi e quanto altro. In alternativa vi ritroverete ad intavolare Follow come alternativa a Microscope, Fiasco, Lovecraftesque e simili, ogniqualvolta avrete una serata libera e qualche buon amico a cui giocare. 

Alla Prossima,
Edoardo

Di Edoardo Cremaschi

Edoardo è un unicorno che si crede un informatico. Quando non è impegnato a capire cosa un informatico esattamente faccia, divide il suo tempo tra serie Tv, Giochi di Ruolo e Game Design. Edoardo sa essere entusiasta al limite della pedanteria per le cose che trova belle: ottima cosa per un blogger, ottima scusa  per non ascoltarlo quando parla di persona.

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