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Never Tell Me the Odds – Recensione Giocata

 

C-3PO: Sir, the possibility of successfully navigating an asteroid field is approximately 3,720 to 1. Han Solo: Never tell me the odds. – Star Wars – The Empire strikes back

Never tell me the odds è un gioco dell’autore David Sommerville, che se bazzicate nel mondo del gioco da tavolo è anche co-autore di Vast: the cristal cavern! Buona parte di quello che troverete all’interno del gioco è intelligibile fin dal titolo in copertina: un setting sci-fi, situazioni epiche e rischiose in cui qualcosa potrebbe andare terribilmente storto e personaggi carismatici. Ve lo presentiamo in quanto prossima uscita per Play 2020 dalle scuderie Dreamlord games, con la collaborazione di NessunDove, che ci porta un tassello interessante nel panorama del mercato italiano per quanto riguarda il Gdr sci-fi. 

Posso avere un baby Yoda come famiglio?

Vestirete i panni di sorprendenti, irriverenti e coraggiose canaglie spaziali di tutta la galassia, rischiando un po’ tutto per ottenere ciò è veramente importante. Con la diminuzione sempre più rilevante, delle vostre chance di riuscita non vi rimarrà, come giocatori, che gioire di tutto ciò che avete perso, c’est la vie.

Se vi piacciono personaggi come Han Solo, Starbuck, Mal Raynolds e il Mandaloriano, insomma, siete nel posto giusto. Costruirete il vostro alter-ego sulla base di alcuni elementi, partendo da un Concetto (la tagline del suo poster da ricercato, qualora lo diventasse), una Specie (Inventata o scelta tra le 6 disponibili: Human, cyborg, robot, android, sentient animal, alien) e un Specialità (a scelta tra le 12 disponibili: bounty hunter, brawler, burglar, drifter, gambler, gunslinger, hacker, heartbraker, impostor, peculiar, smuggler, swindler). Definirete, poi, non cosa sanno fare ma gli elementi fondamentali della loro identità/vita inventando (o scegliendo dalle opzioni offerte) alcuni tratti per diverse categorie (beliefs, physiques, possessions, relationships, reputations, resources) e dividendoli su tre livelli d’importanza (basso, medio, alto). 

Il Robot, una delle Specie interpretabili nel gioco

Le sfide che questi personaggi affronteranno sono legate ai momenti in cui correranno un rischio e, analogamente ai livelli dei tratti, avranno tre livelli di rischio valutati di volta in volta dal master (basso, medio, alto). Indipendentemente dal livello della sfida la risoluzione avverrà sempre allo stesso modo, con la scelta di uno dei tratti da parte del giocatore coinvolto, il tiro di un singolo dado a 6 facce (o di una moneta) e la narrazione conseguente. A seconda del risultato del dado e del rapporto tra il tratto e la sfida (valutata dal master) e del risultato del dado si otterrà un esito diverso per il successo e il fallimento. Un risultato pari (in inglese Even) le cose andranno per il verso giusto qualsiasi sia il livello del tratto utilizzato, fermo restando che utilizzare un tratto di livello inferiore al rischio lo metterà in pericolo, mentre un risultato dispari (in inglese Odds) complicherà le cose, portando al successo e messa in pericolo del tratto soltanto se di livello superiore al rischio, negli altri due casi fallimento. 

Nel peggiore dei casi, quando non vorrete assolutamente mollare la presa ma non avete alternativa, potrete mettere a rischio la vostra vita per superare una sfida. Qualora il tiro di dado vada male, anche in questo caso, potreste perderla in un ultimo atto eroico.

Sebbene si parli di dadi all’interno del manuale non possiamo consigliare abbastanza di giocare con MONETE. Solo allora potrete godere a pieno di questo sistema di gioco. 

Il manuale riporta poi una ventina di pagine di descrizione di potenziali fazioni da includere nelle vostre partite e parecchie tabelle di spunti di ogni tipo: persone da incontrare, luoghi da visitare, lavori che potrebbero esservi affidati, etc…

Purtroppo non possiamo ignorare la mancanza di direttive che aiuterebbero a dare il massimo attraverso il gioco, come ad esempio una spiegazione di come trarre il massimo dai fallimenti nelle sfide (fail forward) o come creare relazioni e sinergie interessanti tra i personaggi (triangolazione o altro). In generale, però, se già avete esperienza con altri gdr saprete come muovervi. 

A livello di contenuti dobbiamo invece lodare l’impianto grafico/estetico che è davvero piacevole agli occhi e ben costruito: buona parte delle illustrazioni sono davvero belle e ben pensate anche a livello tematico, il layout è pulito e ordinato, insomma una lettura che volerà. 

con immagini così vien facile immaginare gli orribili modi in cui potrebbe finire la vostra storia…

Never Tell Me The Odds è un Gdr semplice, veloce, asciutto che non richiede preparazione. Vi basterà stampare le schede, compilarle e gettarvi nell’avventura alla velocità della luce. A fronte di una leggera mancanza, a nostro parere, di direttive a supporto dei giocatori neofiti, si presenta comunque come un altro di quei titoli da oneshot che può tranquillamente entrare nella vostra bandoliera di giochi organizzabili al volo: magari non il vostro preferito, ma sicuramente l’unico che copra questo tipo di fiction. 

Una risposta su “Never Tell Me the Odds – Recensione Giocata”

Ciao Francesco, qui è la traduttrice! Grazie per la recensione, fa piacere veder parlare un po’ di un titolo che ci ha colpito tanto. 🙂
Grazie soprattutto per l’invito a usare la moneta: l’abbiamo trovata una possibilità tanto naturale e tanto in linea con lo spirito da “scommessa continua” del gioco che in italiano non abbiamo resistito e l’abbiamo proposta come opzione principale. Anche perché è più facile avere in tasca una moneta che un set di dadi (certo, la mia borsa dissentirebbe, ma… :P).

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