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Pigsmoke: discriminazione e accademia

Buongiorno gente e bentrovati all’ultimo appuntamento inerente la traduzione di Pigsmoke, il gioco di ruolo che verrà pubblicato a Modena Play 2019 da Space Orange 42.

Dopo le riflessioni di Daniele sulla traduzione in generale, sull’accessibilità del gioco e sul lessico dei PbtA, oggi spenderò io qualche parola su un tema che sta molto a cuore all’autore del gioco, e su cui -analogamente- abbiamo voluto porre molta attenzione: la discriminazione nel mondo accademico.

Essere marginali in università

Il capitolo 5 del manuale, intitolato “Pigsmoke”, fornisce ai giocatori tutto il necessario per creare la propria Università di Pigsmoke: dai paletti fissi sulla natura del campus ai questionari per personalizzare il Rettore e ciascuno dei Dipartimenti. L’autore Chris Longhurt, però, ha voluto chiuderlo con un micro-saggio intitolato “Academia and Identity – Content notice for discussion of sexual assault“, letteralmente “Accademia e Identità – Una nota sul contenuto per discutere l’aggressione sessuale”: un testo che, a dispetto del titolo, non spiega “solo” come trattare in modo maturo le situazioni di molestie in fiction – tanto che noi abbiamo deciso di tradurlo “Accademia e Identità – Una nota sul contenuto per portare in gioco le discriminazioni”.

Il paragrafo in esame, infatti, tratta un aspetto per me cruciale del giocare di ruolo con ambientazioni realistiche o semi-realistiche (in questo caso urban fantasy contemporaneo) e cioè l’inserire nella partita dinamiche sociali di emarginazione: per ceto, per etnia, per genere, o una sovrapposizione delle varie categorie. Certo, non per forza una sessione di GDR deve trattare questo tema (e Longhurst lo mette in chiaro), ma se tutti sono d’accordo sul procedere in quella direzione, qui si trovano tutti i suggerimenti utili per affrontare la scelta in modo organico.

La traduzione del micro-saggio è stata una bella sfida: in un testo che parla anche di come il linguaggio categorizza in negativo le altre persone sarebbe stato controproducente nonché di cattivo gusto essere noi i primi ad adottare un lessico impreciso e/o fuorviante nel corso della traduzione; proprio per questo abbiamo chiesto aiuto a Claudia Pandolfi, attivista per i diritti LGBT ben nota, nell’ambito GDR, per il suo ruolo nella community facebook Donne Dadi & Dati e per l’iniziativa Queerbox del coordinamento LGBTE di Treviso. Le revisioni di Claudia sono state preziosissime e ci hanno salvato da un paio di rischiose trappole lessicali, come il fatto che la parola italiana “transessuale” non è intercambiabile con il prestito dall’inglese “transgender”. In generale, il raffronto esterno è stato fondamentale per rendere comprensibili in italiano riflessioni in un inglese non facile, e talvolta -purtroppo- ancora non radicate nei principi di pensiero del nostro comune spaccato culturale quotidiano: ad esempio che il sessismo non si sradica solo riconoscendo la vittima come tale (e quindi intrappolandola in tale ruolo) ma soprattutto invitandola alla rivalsa, o che il razzismo sta anche nei benpensanti che vedono la persona non-bianca come una “compagnia esotica” di cui fare sfoggio, comunque non come una persona a tutto tondo.

Discriminazione Pigsmoke Traduzione Storie di Ruolo LGBTQ+

Un linguaggio inclusivo

La traduzione del paragrafo “Accademia e Identità” ci ha anche stimolato su una questione trasversale a tutto il testo: fare del nostro meglio per adattare in italiano le parole e costruzioni “bi-genere” del testo originale, cioè i passaggi in cui si parla di una persona senza specificare il genere. In particolare ci siamo scervellati sulla locuzione “head of departement” e abbiamo deciso di renderla con “capo di dipartimento” quando viene usata in generale o riferita a un PNG generico, ma abbiamo creato una forma femminile “direttrice di dipartimento” quando necessario.

Di sicuro possiamo migliorare sui passaggi in cui l’autore si rivolge ai lettori con uno “You”, perché non sempre abbiamo potuto coniugare la chiarezza dell’italiano a espedienti che non implicassero il genere di chi legge — ma sappiamo su cosa allenarci per la nostra prossima traduzione!

Con ciò dal nostro reparto traduzione è tutto, fateci sapere dopo Modena Play se il nostro lavoro vi ha soddisfatti!

Buon gioco a tutti!

Ivan

 

Di Ivan Lanìa

Bearclaw95, alias Ivan Lanìa, classe 1995, scopre il GDR a 12 anni, ma inizia a praticarlo come si deve a 21; durante il 2016 vince il Game Chef, un concorso internazionale di game design, e con ciò gode dei proverbiali 15 minuti di fama. Grazie a quel momento di visibilità diventa un collaboratore dei designer indipendenti Roberto Grassi (Levity) e Antonio Amato (Mammut RPG), nonché di Storie di Ruolo.

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