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42 Guns: la Recensione

«L’uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. Il deserto era l’apoteosi di tutti i deserti, sconfinato, vasto fino a traboccare nel cielo per quella che sembrava un’eternità in tutte le direzioni.»
The Dark Tower I: The Gunslinger di Stephen King

Grazie a una copia stampa fornitaci direttamente dall’autore, possiamo oggi parlarvi di 42 Guns, gioco Powered by the Apocalypse in uscita a Lucca sul mercato italiano per l’editore Space Orange 42.

42 Guns fonde ispirazioni western, il fantastico della saga della Torre Nera e l’epica cavalleresca del ciclo arturiano. I pistoleri, protagonisti delle vicende, sono un’antica compagnia di “cavalieri” di nobile lignaggio e Cydonia l’ultimo brandello del regno che fu. Cydonia è appesa ad un filo sull’orlo del baratro e, con l’ordine in pezzi, i pistoleri stanno intraprendendo una Cerca (come quella del Graal) che potrebbe riportare nel regno la gloria di un tempo passato. Il mondo è ricco di tecnologie straordinarie dei tempi antichi, ormai corrotte e malfunzionanti, uomini mutati e mostruosità. Le stesse armi del titolo (le GUNS) sono nient’altro che le antiche spade dei cavalieri, riforgiate come pistole magiche e/o ipertecnologiche.

I giocatori interpretano i Pistoleri, appunto, e tenteranno di completare la Cerca, di diffondere la speranza della Vergine Celeste (che siede sul trono di Cydonia) e di difendere l’integrità di Cydonia muovendosi come un’unica Compagnia. Un giocatore svolge il ruolo di GM, seguendo una lista di prìncipi in classico stile Powered by the Apocalypse, che comprendono il fare domande e costruire sulle risposte, l’impostazione e chiusura delle scene con tutti i dettagli relativi al mondo e alle situazioni, la presentazione di ostacoli ed antagonisti, l’interpretazione dei PNG, e assicurarsi che il gioco si concluda in circa 4 ore (proprio così, è un PbtA monosessione).   

A qualcuno 42 Guns potrebbe risultare familiare: è infatti sequel spirituale/riedizione di 21 Guns, progetto autopubblicato di Iacopo Frigerio tramite l’editore indipendente Coyote Press. Riappare in questa nuova edizione, rinnovato e potenziato, per rivolgersi ad un pubblico internazionale.

L’intero manuale del gioco è stampato su uno schermo del master, come da tradizione della collana Screenshot di Space Orange 42 – collana che per l’occasione acquista un nuovo nome e logo diventando Panopticon. Se già avete avuto occasione di provare e toccare con mano Fleshscape e Golconda, precedenti giochi della medesima collana, siete perfettamente consapevoli della qualità di produzione che potete aspettarvi da 42 Guns: si tratta di schermi del master ben realizzati, in solido cartone ed eccellenti finiture. Il testo è esposto nelle 3 ante A4 interne, come da tradizione della collana, andando ad ampliare e a riordinare leggermente quanto presente in 21 Guns. Le nuove sezioni inserite e le spiegazioni approfondite sono fondamentali e utilissime a rendere il gioco più approcciabile per chi lo provasse per la prima volta. Si confermano, infine, praticamente tutte le scelte meccaniche presenti nel vecchio gioco e la presentazione degli aspetti di ambientazione.

fleshscape e golconda
I precedenti titoli della collana, Fleshscape di Emanuele Galletto e Golconda di Alberto Tronchi e Daniel Comerci

La filosofia del gioco è chiara. Con le stesse parole dell’autore:

 “Fornire solo uno scheletro basilare che dia una struttura fissa solo per le parti più sensibili e funzionali all’esperienza di gioco. Il gioco ha un forte spirito democratico, al tavolo ci deve essere fiducia e rispetto al tavolo e, pur nei rispettivi ruoli, tutti DEVONO contribuire e HANNO DIRITTO di contribuire. Tutti devono mettere i propri interessi e le proprie necessità nel gioco, tutti devono avere la possibilità di far succedere nella storia cose per loro interessanti da giocare, questo NON spetta al solo GM. Ognuno ha diritto che il proprio Personaggio sia tutelato e nessuno può far dire o far fare al Personaggio cose che il giocatore non vuole (a sua volta nei rispetti e limiti dei risultati del Conflitto).”

Insomma, non dovrebbe stupirvi il fatto di trovare un sistema asciutto e diretto.

Dal punto di vista meccanico 42 Guns è basato, come accennavamo, sul sistema PbtA, che continua a offrire nuovi titoli al mercato italiano (da ultimo parlavamo solo qualche giorno fa di Worlds in Peril). 42 Guns innova diversi elementi del genere: l’elemento aleatorio del tiro di dadi è sostituito dall’allocazione di risorse, non ci sono libretti e le mosse sono rielaborate negli  “elementi”. L’infrastruttura meccanica gira quasi totalmente attorno al conflitto, che si attiva in alcune specifiche situazioni (ottenere un effetto, ottenere un obiettivo, agire sotto pressione, subire danni e rischiare la corruzione) e viene risolto tramite l’apposita plancia dei risultati. La tabella rappresenta i 7 elementi che potrebbero entrare in ogni conflitto e di cui i pistoleri dovranno tenere conto contemporaneamente (Cerca, Danno, Rivelare il proprio lignaggio nobile, Leggere una persona, Tecnologia antica, Obiettivo, Sedurre/manipolare). Spendendo i loro colpi, ovvero la loro opportunità di agire, i pistoleri sceglieranno per ogni elemento se intendono acquistare un risultato o passare oltre, valutando cosa desiderano ottenere: un risultato Alpha è spesso nettamente positivo, un risultato Beta lascerà scoperti alcuni aspetti o avrà qualche conseguenza avversa, e infine un risultato Gamma (che equivale al mancato intervento dei pistoleri a proposito di quell’elemento) causerà sofferenza o avvicinerà il Pistolero alla Corruzione e quindi al tradimento dei suoi compagni. La tabella impone, quindi, uno stile di gioco basato sui compromessi: a quali Elementi presteranno attenzione i Pistoleri e su quali sceglieranno di non intervenire, consapevoli delle conseguenze?

Scheda
La scheda del Pistolero, che vi accompagnerà durante il gioco

Il gioco si propone come titolo da one-shot e termina con la risoluzione della Cerca o la caduta nella Corruzione dei Pistoleri, rappresentate su un unico tracciato che va da un estremo all’altro. Come intuibile, infatti, soltanto un cavaliere privo di Corruzione può risolvere la Cerca e, all’opposto, un cavaliere del tutto Corrotto la abbandonerà totalmente.

In generale l’esposizione è eccellente e presenta tutti i concetti importanti, forte anche dell’esperienza accumulata nel tempo dai vari titoli della famiglia PbtA, ma il gioco potrebbe risultare ostico per qualcuno che non avesse mai affrontato alcun titolo del filone. In particolar modo per quanto riguarda alcuni risultati della plancia e i princìpi di gioco, le limitazioni di spazio di 42 Guns potrebbero lasciare qualche dubbio, ma chi ha già un’infarinatura PbtA li saprà risolvere con agio. Per chi come il sottoscritto è fan del vecchio 21 Guns, buona parte dei contenuti saranno familiari e calzeranno a pennello: l’upgrade di produzione, art direction e illustrazione nient’altro che un piacevole nuovo volto per un vecchio compagno di Cerca.

Il gioco farà il suo esordio ad Essen 2019 il lingua italiana, inglese e tedesca al prezzo di 19,90€ e sarà reperibile a Lucca Comics and Games 2019 in quanto novità presso lo stand Space Orange 42.

illustrazione manuale

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