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Critica Editoriali

Stars and Wishes: Wizard, Master a Pagamento e GDR dell’Anno

Storie di Ruolo si basa su un grandissimo caposaldo: noi non facciamo news. 

Ciononostante, la community del gioco di ruolo (italiana e non) è prodiga di eventi degni di nota sui quali vorremmo spesso scrivere. Essendo anche noi giocatori, non siamo immuni al farci un’opinione su ciò che rimbalza sui social, intervenendo nelle discussioni spesso a titolo personale.

Stars and Wishes nasce da questa esigenza. Vogliamo portare anche sulle pagine del blog, una volta al mese, le nostre riflessioni sugli avvenimenti del mese precedenti, al contempo azzardando una previsione su come il mondo dei giochi di ruolo evolverà.

Star and Wishes deriva il suo nome da The Gautlet. È uno strumento per incoraggiare feedback positivi e un migliore gioco al tavolo. Al termine di una sessione, ogni giocatore può donare una stella ad un altro per segnalare un’ottima giocata. Poi, ogni giocatore esprime un desiderio di cosa vorrebbe vedere nel futuro della campagna.

Benvenuti a Stars and Wishes, dove diamo stelle ed esprimiamo desideri direttamente al mondo dei GDR!

Dal fisico al digitale

Nello scorso mese abbiamo dovuto fare i conti con molti cambiamenti. Anzi, la sensazione è che il  COVID abbia accelerato un cambiamento che era nell’aria. 

Con la chiusura dei ludopub e delle associazioni, e la cancellazione delle fiere di settore, il mondo dei giocatori si divide. C’è chi si trova a suo agio con il digitale e continua a giocare sfruttandone le potenzialità e chi, al contrario, le vive come un ostacolo.

Adeguarsi alle sessioni online non è per nulla scontato. Molti di noi, in redazione, giocano online, ma sappiamo che non è qualcosa per tutti: i problemi tecnici e la strumentazione complessa possono scoraggiare, così come l’atmosfera resa talvolta più fredda da sconnessioni e dall’ovvia distanza.

A questo si aggiungono i problemi annessi alle mancate fiere, derivanti dall’impatto economico sui lavoratori di un intero settore.

Eventi Digitali

Organizzare fiere digitali è traumatico. L’esperienza di questa estate con l’RPJ del ComiCon di Napoli è d’esempio: non solo c’erano oggettive problematiche logistiche, ma sembra che diversi utenti prenotatisi come master o giocatori fossero inesistenti, pare registratisi solo per boicottare l’iniziativa.

ComiCon-2020-RPJ-Storie-di-Ruolo-Editoriale-su-Covid-Master-a-Pagamento-Wizard-of-the-Coast-e-GDR-DellAnno-2020

Il ComiCon è stato uno dei più veloci a digitalizzarsi, mentre altre fiere estere (come lo Spiel) hanno deciso fin da subito di cancellare la fiera e rimandare al 2021. All’estero, le fiere che si sono tenute in digitale (tra cui il ComiCon di San Diego) non hanno avuto il successo sperato.

C’è anche da fare un’ulteriore considerazione sui Facilitatori da Fiera. Queste figure lavorano con e per l’editore, portando in gioco il suo prodotto al meglio, ma lo scopo non è quello di offrire intrattenimento di alta qualità per 3-4 ore, bensì di appassionare i giocatori in un lasso di tempo molto più breve, con lo scopo di fare comprare loro il gioco. 

Sì aggiunga, inoltre, che il tempo, la partecipazione e la competenza dei facilitatori spesso non è retribuita in senso stretto: anzi, esistono numerose forme ibride di retribuzione, dall’accesso gratuito ai manuali del catalogo, pagamento di vitto e alloggio, o rimborso delle spese sostenute. Parliamo quindi di una situazione molto diversa rispetto a quella dei Master a Pagamento, il cui scopo è quello di offrire intrattenimento senza ulteriori finalità, ma ad un livello professionale – approfondiremo di seguito.

Molto diverso è stato l’impatto per le  convention digitali, come il D&D Live o la D&D Celebration, che sembrano aver incentivato con il loro successo la recente mossa di Wizard of the Coast: sfruttare dei master a pagamento per sessioni digitali nei weekend. Sì, ma in che senso?

Logo-del-DD-Celebration-Storie-di-Ruolo-Editoriale-su-Covid-Master-a-Pagamento-Wizard-of-the-Coast-e-GDR-DellAnno-2020

La Wizard introduce i Dungeon Master a pagamento

La notizia è la più commentata del mese. Spacchettiamo l’informazione: dall’annuncio dei Virtual D&D Weekend, delle “mini-convention” digitali, si apprendere che si potrà essere Dungeon Master a pagamento per la Wizard.

I Dungeon Master riceveranno tramite PayPal una percentuale (75%) sui biglietti di ogni persona al loro tavolo al termine dell’evento. Questo può variare dai 15$ a persona per 4 ore di sessione agli 8$ per 2 ore. Esistono anche eventi learning to play a costo ridotto (4$ a biglietto), ma il DM viene pagato comunque 8$ a persona.

Il tam-tam che ha seguito l’annuncio, almeno sulle pagine e gruppi italiani, è stato pressante. Anzi, potremmo dire che ha quasi saturato l’intera discussione ludica, a lato del GDR dell’Anno. Quindi, lungi dal mettere il dito nella piaga visto che in molto sono saturi dell’argomento, saremo brevi.

Virare verso eventi digitali era inevitabile. Se certi eventi o raduni alle convention possono essere anche gratuiti, certamente ogni incontro fisico per l’editore di Dungeons & Dragons è un modo in più per imporsi. 

C’è chi si è chiesto se questo modello possa essere applicato anche all’Italia. Il discorso è complesso, perché deve tenere in considerazione due dati: la competenza digitale dei giocatori e la potenza della linea. 

Come detto, non tutti i giocatori sono aperti al gioco online. Molti lo sentono, giustamente, una soluzione fredda e impersonale, distante anni luce dalla socialità tipica delle partite dal vivo. Altri, invece, si ritrovano faticosamente a destreggiarsi tra Roll20, Discord, o altre piattaforme. Io stesso mi sono dovuto scontrare con Discord, sopportando ore di tutorial online per capirlo e gestirlo in toto.

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A sinistra, l’interfaccia di Roll20, software di gaming online. A destra, una grafica di Discord, su cui si può giocare tramite bot di tira-dadi e supporti esterni. Anzi, spesso chi gioca online sfrutta Roll20 per la parte ludica e Discord per l’audio.

L’Italia è inoltre dotata di una infrastruttura digitale pessima. Alcune ricerche di settore ci posizionano al di sotto della media europea e molto più vicino alla media mondiale di 7,7MB al secondo — sia per potenza di banda (Worldwide Broadband Speed League 2020), sia per potenza di connessioni mobile (Digital Around the World April 2020).

Questo significa che la qualità del servizio può essere così pessima da farci tornare all’inizio del discorso. Alla luce dei fatti, ha senso che un editore o un ludopub organizzi un evento digitale pagando i propri facilitatori ? Bisogna farsi un serio calcolo di costi e benefici. Non solo potrebbe essere difficile monetizzare tramite canali digitali al pari di quelli fisici, ma è possibile che i costi rimangano gli stessi. 

Da un lato, quindi, il tempo dei facilitatori va pagato… ma quanti giocatori racimolerò? Questi quanto contribuiranno alla mia capacità di pagare i facilitatori? Oltre al fatto che il mercato italiano, rispetto a quello americano, ha un pubblico ben inferiore e forse meno abituato all’online… 

Ma i DM della Wizard… sono davvero Master a Pagamento?

Molti commentatori di Facebook hanno associato la notizia ad una sorta di ufficializzazione dei master a pagamento, essendo la Wizard una delle più grande casi editrici di GDR.

La questione è però più complessa.

Se i master a pagamento sono una realtà presente in Italia, sebbene pionieristica, tutt’altro è pagare dei Dungeon Master per partecipare ad eventi ufficiali di un editore. Questa figura sarebbe più simile ad un facilitatore… se non fosse per alcuni dati ulteriori.

Infatti, i Virtual D&D Weekend permetteranno a chi si iscrive come DM per sessioni di D&D Adventures League di inviare una propria avventura. Questo ha un potenziale incredibile per autori dal basso che vendono magari materiale anche sulla DM’s Guild, il sito per contenuti ufficiali compatibili prodotti dagli utenti. E in futuro, Wizard si è detta aperta anche all’invio di avventure da parte di DM esterni all’Adventurers League.

DMs-Guild-dove-i-master-possono-vendere-i-propri-contenuti-per-Dungeons-Dragons-5a-Edizione_Storie-di-Ruolo-Editoriale-su-Covid-Master-a-Pagamento-Wizard-of-the-Coast-e-GDR-DellAnno-2020

La differenza tra facilitatore fiera e master a pagamento viene quindi ad assottigliarsi, nel senso che un DM potrebbe sviluppare un proprio “brand” e ottenere una sorta di “ufficializzazione del ruolo” venendo accettato ai Virtual D&D Weekend. Mancherebbe solo qualche strumento digitale per centralizzare il tutto…

Un Tremito su Roll20

Ed è quello che D&D Beyond sembra fare, muovendosi sempre di più verso un sostituto forte di Roll20.

Recentemente, Piercarlo Serena di Tarantasia ha condiviso sul gruppo ufficiale di D&D 5a Edizione Italia il board di Trello delle prossime feature introdotte.

Dopo l’Encounter Builder, è attualmente in alpha test il Combat Tracker che verrà ampliato e rafforzato nei prossimi 6 mesi, così come la Player Mobile App. Senza contare le nuove feature che verranno sviluppate sempre nei prossimi 6 mesi.

Le nuove feature sono in effetti molto interessanti.

  • Real-time messaging, quindi messaggistica interna al sistema di D&D Beyond.
  • Shared dice rolls (tiri di dadi condivisi).
  • Inventory management (gestione dell’invetario).

Sebbene senza grossi indizi a riguardo, si può cautamente pensare che l’introduzione del real-time messaging e dello shared dice rolls servano a sopperire una mancata presenza fisica. Quantomeno sono features utili anche per giocare a distanza.

Evoluzioni di Formati

Ma non è solamente il coronavirus e la mancanza di socializzazione ad essere fremito nella forza.

Come si diceva all’inizio del post, il coronavirus sta accelerando progetti digitali e non. Ne è un esempio una notizia marginale, ma che ha colto un po’ di sorpresa a detta di alcuni critici oltreceano. Critical Role, famoso canale YouTube e gruppo americano di roleplayer guidato da Matt Mercer, “diventa” un vero e proprio editore

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Si chiamerà Darrington Press e pubblicherà non solo contenuti per giochi di ruolo, ma anche giochi da tavolo, sia all’interno che all’esterno di Exandria, il mondo narrativo creato da Mercer stesso. A capo dell’etichetta c’è però una figura interessante, Ivan Van Norman, la cui esperienza è sia editoriale sia mediatica, curando lui diversi altri progetti digitali.  

Un altro segnale forte di evoluzione è dato dall’annuncio di Crystal Saga, un progetto molto intrigante di Andrea Lucca legato ad un Kickstarter di prossimo lancio. Il crowdfuding non porterà, però, ad un prodotto ruolistico, ma servirà a trovare fondi per registrare in studio con attrezzature professionali un podcast-show. Con Andrea ci sarà il gruppo della famosa campagna di Locanda del Drago Rosso, “Fantasia Finale”. 

La parte innovativa del progetto è la creazione di un sistema di gioco ad hoc, costruito insieme a Fumble GDR attraverso il loro gioco di ruolo Not The End. Ne vedremo delle belle.

Gioco di Ruolo dell’Anno e Futuro dei GDR

Proprio su Not The End un inciso finale, ma molto importante.

Il gioco di Claudio Pustorino, edito da Fumble GDR e distribuito da MS Edizioni, ha vinto il Gioco di Ruolo dell’Anno 2020. La battaglia è stata intensa, perché gli altri finalisti erano di alto livello: Blades in the Dark, Lex Arcana, Ryuutama e Spire.

Not-The-End-di-Claudio-Pustorino-edito-da-Fumble-GDR_Storie-di-Ruolo-Editoriale-su-Covid-Master-a-Pagamento-Wizard-of-the-Coast-e-GDR-DellAnno-2020

Il premio è stato senza dubbio influenzato, ma non per forza in negativo, dal problema del COVID-19. I giurati hanno dovuto infatti provare i giochi con strumenti digitali e soluzioni ibride. Questo porta ad una interessante analisi, ovvero che sul giudizio ha senza dubbio avuto avuto peso la “digitabilità” del prodotto.

Not The End, nato da podcaster streamer d’eccezione, a detta di molti è il perfetto GDR da Discord o da online. Questo non toglie nulla alla qualità del prodotto, anzi: ci porta a riflettere su quelle che devono essere le caratteristiche di un GDR affinché abbia un impatto sul mercato e sulla community di giocatori.

Sempre di più, insomma, gli editori di giochi dovranno compiere una scelta tra prodotti con forte impatto fisico e prodotti dall’alta giocabilità digitale. Ad esempio, il nuovo gioco dagli autori di Dialect, Xenolanguage, si propone su Kickstarter senza pledge digitale. 

Nel mondo del Gioco da Tavolo le forme ibride già esistono, con app che fanno da assistenti al gioco. Sarà così anche per il futuro dei GDR?

Di SpiritoGiovane

Daniele, a.k.a. Spirito Giovane, aspirante game designer e scrittore. Ha una tonnellata di altri interessi, come romanzi di genere, cinematografia, serialità televisiva, fumetti e fotografia di panorami (e troppo poco tempo per curarli tutti quanti). Nel 2014 ha fondato Storie di Ruolo per condividere i suoi sbagliati pensieri sui giochi di ruolo e sulla teoria dei gdr. Col tempo il blog si è ampliato, includendo anche interviste a eminenze dell'ambito gdr e news variegate.

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